giovedì 13 maggio 2010

faccio e disfaccio

I miei amici mi prendono in giro. Ad ogni mia e-mail, telfonata o chat segue sempre la stessa frase: " Ma una cosa normale te no eh?".
L'ultimo e' stato mio padre, per cui mi correggo, non solo i miei amici, anche la mia famiglia.
Una cosa normale. Cos'e' una cosa normale?
A me nulla sembra normale, cominciando da me per finire a cio' che vedo, sento o leggo sui giornali.
Oggi un'amica di Facebook ha lanciato una catena di solidarieta' per una sua amica il quale marito algerino e' sparito con i due figli di 6 e 8 ( italiani) espatriandoli non si sa dove.
Questo non e' normale.
Una base petrolifera e' collassata nel golfo del messico lasciando aperta una falla sul fondo dell'oceano, che da due settimane vomita greggio, distruggendo e uccidento tutto comprese le vite e il futuro delle famiglie che vivono di pesca e indotti.
Questo non e' normale.
Io mi sposo a Cipro, nel giro di 4 settimane dalla decisione. Decisione "imposta" dalle leggi dei nostri due paesi, ma non per questo meno sentita.
In tuttta la mia vita non avevo mai considerato Cipro, nel senso che era li' ovviamente da qualche parte nel mio cervello, nella mia cartina mentale del mondo, ma d'un tratto questa piccola isola del mediterraneo diventa protagonista.
Pure questo non e' normale.
Adesso di Cipro so' tutto, in particolare quel che riguarda i matrimoni ovviamente ma non solo, c'e tanto da leggere su questo minuscolo ma tanto tormentanto fazzoletto di terra baciato dal sole.
Cosi', il primo giorno si e' deciso che sarebbe stata una cerimonia civile, solo io ed Erez, neppure il Bouquet.
Il secondo giorno comparivano sulla scena una wedding planner e una lista di location da sogno ( a pagamento), ma niente di piu si era detto, giusto per non fare una cosa proprio triste.
E va bene.
Il terzo giorno spuntano le famiglie che nel nostro caso prevede tre coppie di genitori e du fratelli.
Non e' tutto, spunta anche una coppia di amici.
Di seguito ovviamente spuntano voli, appartamenti, hotel, villaggi, ristoranti e torte.
E la wedding planner Dinah ( affabile e dolce cipriota) che intasa la mia mail di catologhi di fiori, macchine addobbate, spiagge imbandite etc.
Il quarto giorno ovvero oggi spuntano un vestito da sposa e la mia futura sposa che si offre di accompagnarmi in citta' per la scelta.
Anche questo non e' normale.
E' per questo che oggi, il quarto giorno, cosi' come ho "aggiunto", ho tolto.
Via, via tutto.
Mi stupisco di come sia stato facile cadere in tentazione, nella trappola del matrimonio da sogno, da favola.
ma chi se ne importa di questa firma davanti al sindaco di Paphos??
Io la mia favola la vivo ogni giorno, da sempre e se considero che ho incontrato il mio compagno a Ny e che lui era lo chef nel ristorante in cui io ero la cameriera, e se consideo che lui e' israeliano ed io sono Italiana....beh se considero tutto questo direi che la mia favola non e' affatto male. Senza bouquet, veli, e pacchetti honeymoon.
E' perfetto cosi' com'e e no, non e' normale, ed e' per questo che lo e'.

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